Luca era un professionista fuori dal comune, gentile, discreto, attento e competente. Non finiva di studiare, prepararsi e esplorare il mondo degli Student Affairs, grazie alla sua passione per lo studio e gli studenti.
Lo ricordiamo con le sue parole, scritte in occasione del suo ultimo compleanno, quando la malattia era già avanzata, seppure in tempi brevissimi.
La Conferenza dei Collegi Universitari di Merito si stringe alla famiglia, alla compagna, a Edith Barbierie ai colleghi della Fondazione San Carlo.
Grazie, Luca. Riposa in pace.
“In questi mesi ho ricevuto una valanga di parole di conforto e di sostegno, di incoraggiamento e di consiglio dalle persone che ho avuto la fortuna di incontrare nella mia vita. Non potrei essere più grato a ciascuno, dal cuore.
Vorrei condividere con voi un buon proposito per il nuovo anno, per il mio compleanno, per la mia guarigione, per il futuro: riscoprire il lato meraviglioso delle cose, della vita, delle persone.
Nella nostra quotidianità siamo circondati quasi ogni momento da possibilità di bellezza, di nutrimento, di arricchimento, di gioia. Tante volte le diamo per scontate.
Certo: forse altre epoche storiche sono state più propizie, ma ciò non ci impedisce di immaginare e costruire la nostra dimensione di felicità personale e familiare, e di far fiorire insieme le nostre piccole o grandi comunità.
Non è un cammino lineare e serve spesso tanta fatica, ma il punto è che, anche se a volte nei momenti di sconforto ci convinciamo del contrario, non siamo mai da soli.
Più spesso del dovuto ci raccontiamo - e ci raccontano - che ciascuno di noi è un’isola, che devi farcela da solo, che non ti aiuterà nessuno, che l’uomo è nemico dell’uomo.
È tutto falso. Sono passioni tristi, rinunce del pensiero e del cuore, specchi deformanti che, per comodità o per pigrizia, trasformiamo in false verità universali.
Serve tanta forza d’animo per andare avanti ma, allo stesso tempo - è questo il punto, credo - nessuno si salva da solo.
Ci si salva soltanto insieme: parlando e ascoltando, condividendo sogni e timori, dando e chiedendo una mano, fidandosi - e affidandosi, se necessario.
Quando ripenso ai miei anni passati con la memoria del convalescente, riscopro tutti i momenti in cui un sorriso, un consiglio, un gesto disinteressato, una conversazione appassionata, un ideale comune mi hanno illuminato la strada. C’è sempre stato dietro un incontro, una relazione, un noi.
Ricordare questo, credo, è ricordare la meraviglia delle cose. Di questo mi sono convinto, in queste settimane. Ecco il mio buon proposito che, come un promemoria, avevo piacere di condividere oggi.
Un grande abbraccio a tutti.”